Lancia Phedra 2006 Libretto Uso Manutenzione (in Italian)
Manufacturer: LANCIA, Model Year: 2006, Model line: Phedra, Model: Lancia Phedra 2006Pages: 246, PDF Dimensioni: 3.99 MB
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TRASPORTO DEI BAGAGLI
AVVERTENZAViaggiando di notte
con un carico nel vano bagagli, per le
versioni sprovviste di fari allo Xeno
con regolatore automatico, è necessa-
rio regolare l’altezza del fascio lumi-
noso delle luci anabbaglianti (vedere
paragrafo “Fari” in questo capitolo).
Ancoraggio del carico (fig. 145)
I carichi trasportati possono essere
bloccati con cinghie agganciate agli
appositi anelli Aubicati nel vano ba-
gagli.
Gli anelli servono inoltre, qualora la
vettura ne fosse dotata, per il fissag-
gio della rete trattenimento bagagli.Nell’uso del vano bagagli
non superare mai i carichi
massimi consentiti (vedere
capitolo “Caratteristiche Tecni-
che”). Assicurarsi inoltre che gli
oggetti contenuti nel vano bagagli
siano ben sistemati, per evitare che
una frenata brusca possa proiet-
tarli in avanti, causando ferimenti
ai passeggeri.Un bagaglio pesante non
ancorato, in caso di inci-
dente, potrebbe provocare
gravi danni ai passeggeri.
Se viaggiando in zone in
cui è difficoltoso il riforni-
mento di carburante, e si
vuole trasportare benzina in una
tanica di riserva, occorre farlo nel
rispetto delle disposizioni di legge,
usando solamente una tanica
omologata, e fissata adeguata-
mente. Anche così tuttavia si au-
menta il rischio di incendio in
caso di incidente.
fig. 145
L0B0105b
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CAPPELLIERA RIGIDA
(dove prevista) fig. 147
La cappelliera rigida è dotata di im-
pronta porta ombrello.
È possibile ampliare il vano bagagli
rimuovendo la cappelliera rigida.
Rimuovere la cappelliera sgancian-
dola dai dispositivi di ritegno laterali
E, tirando la stessa verso il fondo vet-
tura.TENDINA COPRIBAGAGLI
SCORREVOLE (dove prevista)
fig. 148 - 149
Per utilizzare la tendina copribaga-
gli impugnare la maniglia Ae sroto-
larla dal gruppo arrotolatore B, fino a
fissarla agli appositi agganci di rite-
gno.Qualora si rendesse necessario ri-
muovere il gruppo arrotolatore oc-
corre vincere la forza della molla in-
terna agendo in direzione 1, quindi ri-
muovere l’arrotolatore agendo in di-
rezione2.
fig. 148
L0B0303b
fig. 147
L0B0261b
fig. 149
L0B0262b
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RETE SEPARAZIONE
ABITACOLO
(dove prevista - fig. 150)
Per installare la rete separazione abi-
tacolo, procedere come segue:
– aprire i due coperchi di predispo-
sizioneA(1 per lato) adiacenti alle
maniglie di sostegno seconda fila;
– inserire gli agganci Bdella rete nei
dispositivi di ritegno C;– inserire i due ganci D(1 per lato)
negli occhielli di predisposizione Ere-
peribili sul pavimento immediata-
mente dietro i sedili seconda fila;
– regolare la tensione delle cinghie
relative.COFANO MOTORE
Per aprire il cofano motore:
– sollevare il coperchio di protezione
A(fig. 151) posto sul a fianco del se-
dile lato guidatore;
– tirare nel senso della freccia la leva
di sgancio B;
– sollevare la leva C(fig. 152) del
cofano motore;
– sollevare il cofano e contempora-
neamente liberare l’asta di sostegno D
(fig. 153) dal proprio dispositivo di
bloccaggioE;
– inserire l’estremità dell’asta Dnel-
l’asola di ritegno Fcofano motore.
fig. 150
L0B0106b
fig. 151
L0B0109b
fig. 152
L0B0101b
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Per ragioni di sicurezza il
cofano deve essere sempre
ben chiuso durante la
marcia. Pertanto, verificare sem-
pre la corretta chiusura del cofano
assicurandosi che il bloccaggio sia
innestato. Se durante la marcia ci
si accorgesse che il bloccaggio non
è perfettamente innestato, fermarsi
immediatamente e chiudere il co-
fano in modo corretto.Attenzione. L’errato posi-
zionamento dell’asta di so-
stegno potrebbe provocare
la caduta violenta del cofano.Per chiudere il cofano motore:
– tenere sollevato il cofano con una
mano e con l’altra togliere l’asta dal-
l’asola di ritegno cofano motore e ri-
posizionarla nel proprio dispositivo di
bloccaggio;
– abbassare il cofano a circa 20 cen-
timetri dal vano motore, quindi la-
sciarlo cadere ed accertarsi, provando
a sollevarlo, che sia chiuso completa-
mente e non solo agganciato in posi-
zione di sicurezza. In quest’ultimo
caso non esercitare pressione sul co-
fano, ma risollevarlo e ripetere la ma-
novra.
fig. 153
L0B110b
Eseguire l’operazione
solo a vettura ferma.
Evitare accuratamente
che sciarpe, cravatte e capi
di abbigliamento non ade-
renti vengano, anche solo acciden-
talmente, a contatto con organi di
movimento; potrebbero essere tra-
scinati con grave rischio per chi li
indossa.
Con motore caldo, agite
con molta cautela all’in-
terno del vano motore: pe-
ricolo di ustioni. Ricordate che, a
motore caldo, l’elettroventilatore
può mettersi in movimento: peri-
colo di lesioni. Attendere che il
motore si raffreddi.
Verificare sempre la cor-
retta chiusura del cofano,
per evitare che si apra
mentre si viaggia.
Segnale “Cofano aperto”
Segnale “Cofano aperto”disponibile
unicamente insieme all’opzione al-
larme.
Se, con motore acceso, il cofano non
è chiuso, viene visualizzato sul display
multifunzione un messaggio dedicato,
accompagnato da un segnale acustico.
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BARRE
PORTATUTTO
(dove previste - fig. 154)
Per utilizzare le barre portatutto,
procedere come segue:
– posizionare le barre nella posizione
desiderata, facendole scorrere nelle
guide di predisposizione presenti sul
tetto;
– bloccarle in tale posizione me-
diante le leve Aubicate alla base in-
terna delle stesse (2 per ogni barra).Non superare mai i cari-
chi massimi consentiti
(vedi capitolo “Caratteri-
stiche tecniche”).
Attenzione a non urtare
gli oggetti sul portapacchi
aprendo il portellone po-
steriore.
FARI
PROIETTORI A SCARICA DI
GAS XENO (dove previsti)
I proiettori a scarica di gas (Xeno)
funzionano con un arco voltaico, in
ambiente saturo di gas Xeno in pres-
sione, al posto del filamento ad in-
candescenza.
L’illuminazione prodotta è sensibil-
mente superiore a quella delle lam-
pade tradizionali, sia per la qualità
della luce (luce più chiara) che per
l’ampiezza e il posizionamento dell’a-
rea illuminata.
I vantaggi offerti dalla migliore illu-
minazione sono avvertibili (per il mi-
nor affaticamento della vista e l’au-
mento della capacità di orientamento
del guidatore e quindi della sicurezza
di marcia) specialmente in caso di
maltempo, nebbia e/o con segnaletica
insufficiente, per la maggior illumi-
nazione delle fasce laterali normal-
mente in ombra. Dopo aver percorso al-
cuni chilometri, ricontrol-
lare che le viti di fissaggio
degli attacchi siano ben chiuse.
fig. 154
L0B0179b
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Il forte aumento dell’illuminazione
delle fasce laterali aumenta sensibil-
mente la sicurezza di marcia perché
consente al guidatore di individuare
meglio gli altri utenti presenti ai bordi
della strada (pedoni, ciclisti e motoci-
clisti).
Per l’innesco dell’arco voltaico è ne-
cessaria una tensione molto elevata,
mentre successivamente l’alimenta-
zione avviene a tensione più bassa.
I proiettori raggiungono la massima
luminosità dopo circa 0,5 secondi dal-
l’accensione.
La forte luminosità prodotta da que-
sto tipo di proiettori richiede l’impiego
di un sistema automatico per mante-
nere costante l’assetto dei proiettori
stessi ed impedire l’abbagliamento dei
veicoli che incrociano in caso di forte
frenata, accelerazione o trasporto di
carichi.
Il sistema elettromeccanico per il
mantenimento automatico dell’assetto
costante rende superfluo il dispositivo
per la compensazione dell’inclinazione
dei fari.
Le lampade allo Xeno hanno una
lunghissima durata che rende impro-
babile un eventuale guasto.AVVERTENZAPer l’eventuale so-
stituzione delle lampade rivolgersi
esclusivamente alla Rete Assisten-
ziale Lancia.
ORIENTAMENTO DEL FASCIO
LUMINOSO (escluso versioni con
proiettori a scarica di gas Xeno)
Un corretto orientamento dei fari è
determinante per il comfort e la sicu-
rezza non solo di chi guida la vettura,
ma di tutti gli utenti della strada.
Inoltre, costituisce una precisa
norma del codice della strada.
Per garantire a se stessi e agli altri le
migliori condizioni di visibilità
quando si viaggia con i fari accesi, la
vettura deve avere un corretto assetto
dei fari stessi.
Per il controllo e l’eventuale regola-
zione rivolgersi alla Rete Assisten-
ziale Lancia.COMPENSAZIONE
DELL’INCLINAZIONE (escluso
versioni con proiettori a scarica
di gas Xeno)
Quando la vettura è carica, si inclina
all’indietro e, di conseguenza, il fascio
luminoso si innalza. È necessario, in
questo caso, riportarlo ad un corretto
orientamento.
Regolare l’orientamento
dei fasci luminosi ogni
volta che cambia il peso
del carico trasportato.
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ABS
La vettura è dotata di un sistema
frenante ABS, che evita il bloccaggio
delle ruote in frenata, sfrutta al me-
glio l’aderenza e mantiene, nei limiti
dell’aderenza disponibile, la vettura
controllabile anche nelle frenate di
emergenza.
L’intervento dell’ABS è rilevabile dal
guidatore attraverso una leggera pul-
sazione del pedale freno, accompa-
gnata da rumorosità.
Questo non deve essere interpretato
come malfunzionamento dei freni, ma
è il segnale al guidatore che l’impianto
ABS sta intervenendo: è l’avviso che
la vettura sta viaggiando al limite del-
l’aderenza e che è pertanto necessario
adeguare la velocità al tipo di strada
su cui si sta viaggiando.Il sistema ABS è parte aggiuntivo del
sistema frenante di base; in caso di
anomalia si disabilita, lasciando il si-
stema frenante nelle stesse condizioni
di quello di una vettura senza ABS.
In caso di guasto, pur non potendo
contare sull’effetto antibloccaggio, le
prestazioni di frenata della vettura
non vengono assolutamente penaliz-
zate in termini di capacità frenante.
Se non sono mai state utilizzate in
precedenza vetture dotate di ABS, si
consiglia di apprenderne l’uso con
qualche prova preliminare su terreno
scivoloso, naturalmente in condizioni
di sicurezza e nel pieno rispetto del
codice della strada del paese in cui ci
si trova e si consiglia inoltre leggere
attentamente le istruzioni seguenti.
Il vantaggio dell’ABS rispetto al si-
stema tradizionale è che consente di
mantenere la massima manovrabilità
possibile anche in casi di frenata a
fondo in condizioni limite di aderenza,
evitando il bloccaggio delle ruote. Agire sul regolatore elettrico A(fig.
155):
Posizione0- una o due persone sui
sedili anteriori;
Posizione1- cinque persone;
Posizione2- cinque persone + ca-
rico nel vano bagagli;
Posizione3- otto persone + carico
nel vano bagagli oppure guidatore +
massimo carico ammesso tutto stivato
nel vano bagagli.
ORIENTAMENTO FENDINEBBIA
Per il controllo e l’eventuale regola-
zione rivolgersi alla Rete Assisten-
ziale Lancia.
fig. 155
L0B0071b
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Quando l’ABS interviene,
e avvertite le pulsazioni
del pedale, non alleggerite
la pressione, ma mantenete il pe-
dale ben premuto senza timore;
così Vi arresterete nel minor spa-
zio possibile, compatibilmente con
le condizioni del fondo stradale. Non ci si attenda però che con l’ABS
lo spazio di frenata diminuisca sem-
pre: ad esempio, su fondi molli come
ghiaia o neve fresca su fondo scivo-
loso, lo spazio potrebbe aumentare.
Al fine di poter sfruttare al meglio le
possibilità del sistema antibloccaggio
in caso di necessità, è opportuno se-
guire alcuni consigli.
Se l’ABS interviene, è se-
gno che si sta raggiun-
gendo il limite di aderenza
tra pneumatici e fondo stradale:
occorre rallentare per adeguare la
marcia all’aderenza disponibile.L’ABS sfrutta al meglio
l’aderenza disponibile, ma
non è in grado di aumen-
tarla; occorre quindi in ogni caso
cautela sui fondi scivolosi, senza
correre rischi ingiustificati.In caso di guasto del si-
stema, con accensione
della spia >, far control-
lare immediatamente la vettura
dalla Rete Assistenziale Lancia
raggiungendola ad andatura ri-
dotta, per poter ripristinare la to-
tale funzionalità dell’impianto.
È necessario, in caso di frenata in
curva, prestare sempre la massima at-
tenzione, anche con l’aiuto dell’ABS.
Il consiglio più importante di tutti è
però questo:
Seguendo queste indicazioni sarete
in condizioni di frenare al meglio in
ogni occasione.
AVVERTENZALe vetture provvi-
ste di ABS devono montare esclusiva-
mente cerchi ruote, pneumatici e
guarnizioni frenanti del tipo e marca
approvati dalla Casa Costruttrice.
Completa l’impianto il correttore
elettronico di frenata denominato
EBD (Electronic Brake Distributor)
che effettua la ripartizione di frenata
mediante la centralina ed i sensori del
sistema ABS.
La vettura è dotata di
correttore elettronico di
frenata (EBD). L’accen-
sione contemporanea delle spie x
e>con motore in moto indica
un’anomalia del sistema EBD; in
questo caso con frenate violente si
può avere un bloccaggio precoce
delle ruote posteriori, con possibi-
lità di sbandamento. Guidare con
estrema cautela la vettura fino alla
più vicina Rete Assistenziale Lan-
cia per la verifica dell’impianto.
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SISTEMI MBA
e HBA
(dove previsto)
MBA (Mechanic Brake Assistance) e
HBA (Hydraulic Brake Assistance)
sono sistemi che forniscono l’incre-
mento automatico della pressione fre-
nante in condizione di frenata di
emergenza. Infatti, in situazioni criti-
che, quando il guidatore agisce con
decisione sul pedale del freno, il si-
stema interviene sul circuito amplifi-
cando la pressione frenante per ga-
rantire l’arresto più rapido possibile
della vettura.
I due sistemi hanno comportamento
analogo, l’unica differenza è che la ta-
ratura dell’incremento di pressione in
un caso è gestita mediante la centra-
lina del sistema ESP e nell’altro in
modalità meccanica.
SISTEMA ESP
(dove previsto)
L’ESP (Electronic Stability Pro-
gram) è un sistema elettronico di con-
trollo della stabilità della vettura che,
intervenendo sulla coppia motrice e
frenando in modo differenziato le
ruote, in caso di perdita di aderenza,
contribuisce a riportare la vettura
nella corretta traiettoria.
Durante la marcia la vettura è sot-
toposta a forze laterali e longitudinali,
che possono essere controllate dal gui-
datore fino a quando i pneumatici of-
frono una adeguata tenuta; quando
quest’ultima scende sotto il livello mi-
nimo, la vettura inizia a deviare dalla
traiettoria voluta dal guidatore.
Soprattutto nella marcia su fondo
stradale non omogeneo (come pavi-
mentazione o per la presenza di ac-
qua, ghiaccio o terriccio), variazioni
di velocità (in accelerazione o frenata)
e/o di traiettoria (presenza di curve o
necessità di evitare ostacoli) possono
causare la perdita di aderenza dei
pneumatici. L’accensione della sola
spia>con il motore in
moto indica normalmente
l’anomalia del solo sistema ABS.
In questo caso l’impianto frenante
mantiene la sua efficacia, pur
senza fruire del dispositivo anti-
bloccaggio. In tali condizioni an-
che la funzionalità del sistema
EBD può risultare ridotta. Anche
in questo caso si raccomanda di
raggiungere immediatamente la
più vicina Rete Assistenziale Lan-
cia guidando in modo da evitare
brusche frenate, per la verifica
dell’impianto.
Se si accende la spia x
minimo livello liquido
freni, arrestare immedia-
tamente la vettura e rivolgersi alla
più vicina Rete Assistenziale Lan-
cia. L’eventuale perdita di fluido
dall’impianto idraulico, infatti,
pregiudica comunque il funziona-
mento dell’impianto freni.
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Quando i sensori rilevano le condi-
zioni che porterebbero allo slittamento
della vettura, il sistema ESP inter-
viene sul motore e sui freni generando
una coppia stabilizzante.
Le prestazioni del si-
stema, in termini di sicu-
rezza attiva, non devono
indurre il guidatore a correre ri-
schi inutili e non giustificati. La
condotta di guida deve essere sem-
pre adeguata alle condizioni del
fondo stradale, alla visibilità ed al
traffico. La responsabilità per la
sicurezza stradale spetta sempre e
comunque al guidatore della vet-
tura.
Il sistema ESP aiuta il conducente a
mantenere il controllo della vettura in
caso di perdita di aderenza dei pneu-
matici. Le forze indotte dal sistema di
regolazione ESP per controllare la
perdita di stabilità della vettura sonosempre comunque dipendenti dall’a-
derenza tra pneumatico e fondo stra-
dale.
FUNZIONAMENTO
DEL SISTEMA ESP
Il sistema ESP si inserisce automati-
camente ad ogni avviamento della
vettura; può essere disinserito e rein-
serito manualmente mediante la pres-
sione del pulsante A(fig. 156) ubicato
su plancia portastrumenti.
I componenti fondamentali del si-
stema ESP sono:
– una centralina elettronica capace
di elaborare i segnali provenienti dai
sensori ed attuare la strategia più op-
portuna;
– un sensore angolare che rileva la
posizione dello sterzo;
fig. 156
L0B0112b
– quattro sensori che rilevano la ve-
locità di rotazione di ciascuna ruota;
– un sensore di pressione impianto
freni;
– un sensore di imbardata che rileva
la rotazione della vettura attorno al-
l’asse verticale;
– un sensore che rileva l’accelera-
zione laterale (forza centrifuga).
Il cuore del sistema è la centralina
ESP che con i dati forniti dai sensori
installati su vettura calcola le forze
centrifughe generate quando la vettura
percorre una curva. Il sensore di im-
bardata, rileva le rotazioni della vet-
tura attorno al proprio asse verticale.
Le forze centrifughe generate quando
la vettura percorre una curva sono in-
vece rilevate da un sensore di accele-
razione laterale ad alta sensibilità.
L’azione stabilizzante del sistema
ESP è basata sui calcoli effettuati
dalla centralina elettronica del si-
stema, che elabora i segnali ricevuti
dai sensori di rotazione del volante,
dell’accelerazione laterale e della ve-
locità di rotazione di ciascuna ruota.
Questi segnali permettono alla cen-
tralina di riconoscere la manovra che
il guidatore intende eseguire quando
ruota il volante.